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  • Immagine del redattoreAndretta Baldanza

15 LUGLIO 1905. LA NASCITA DI LUPIN

Il 15 luglio di ben 116 anni fa, su un periodico francese intitolato Je sais tout (io so tutto) vide la luce un personaggio destinato a diventare un'icona: il famoso ladro gentiluomo Lupin.


UN UOMO COME POCHI

Nato col nome di Arsène Lopin (poi cambiato in Lupin in seguito alle proteste di un politico, omonimo del personaggio, Lupin è descritto come un amante del lusso, delle belle donne e del gioco; elegante e abilissimo in molti ambiti (sport, arti marziali, trasformismo), come tutti sanno il nostro eroe eccelle soprattutto nell'arte del furto, che pratica in modo assolutamente non violento grazie a rocamboleschi piani, fughe acrobatiche, travestimenti perfetti. Colto e raffinato, oltre che intelligentissimo e molto furbo, si distingue anche nella sottile e delicata arte della seduzione.

I suoi antagonisti letterari sono l'ispettore francese Garimard e il detective inglese Herlock Sholmes, ispirato indovinate un po' a chi?


IL VERO ARSENIO

Sembra che l'autore Maurice Leblanc si sia ispirato a una persona reale nella costruzione del suo personaggio più noto, Alexandre Marius Jacob. Proprio come il suo fratello letterario, Jacob fu un ladro geniale, capo di una banda di anarchici che rubava ai ricchi per dare ai poveri. Insuperabile nei travestimenti, fu famoso per le sue conoscenze scientifiche, per le esercitazioni su ogni tipo di cassaforte e... per utilizzare un rospo come palo. Aveva notato infatti che queste bestiole immancabilmente smettono di gracidare quando si avvicina qualcuno, caratteristica molto utile per darsi a una delle sue rocambolesche fughe al momento giusto. Con la sua banda compì oltre 150 furti (o recuperi, come li definiva lui) in soli tre anni, prima di essere arrestato e spedito alla Caienna nel 1903. Fu graziato dopo 25 anni e si rifece una vita di cui si sa poco. A 75 anni si uccise con una dose di morfina, durante una festa a casa sua, lasciando la seguente lettera d'addio:


«Ho vissuto un'esperienza piena di avventure e sventure, mi considero soddisfatto del mio destino. Dunque, voglio andarmene senza disperazione con il sorriso sulle labbra e la pace nel cuore. Ho vissuto. Adesso posso morire. P.S. Vi lascio qui due litri di vino rosato. Brindate alla vostra salute.»

Un uomo integro e originale, che sicuramente non avrebbe nulla da imparare dal personaggio di Maurice Leblanc e da tutti i suoi "discendenti", tra cui non possiamo non nominare l'arcifamoso manga e anime giapponese Lupin III.

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